39 PER UNA GEOGRAFIA PARTECIPATA DELLA MEMORIA

#39. Per una geografia partecipata della memoria”

A.Lib.I., a cura di Gustavo D’Aversa e Walter Prete, traduzione di Erina Pedaci

pp. 48, testo ita/eng, ISBN 978-88-5534-104-2, 13.00 €

Edizioni Esperidi, giugno 2022

13,00 €
Tasse incluse

Il libro. Tricase Porto, piccolo borgo salentino affacciato sull’Adriatico, a partire dal 1943 e fino al 1948, è stato sede del campo profughi n. 39 (Displaced Persons Camp). Un episodio della storia locale, che ha visto incontri e scontri tra lingue, usanze, ideali, persone, in gran parte dimenticato – o addirittura sconosciuto – dai tricasini stessi. Nel 2021, A.Lib.I Teatro ha voluto offrire una risposta a un interrogativo di fondo: come può una vicenda della nostra storia recente, così rilevante e ricco di valore identitario, restare sconosciuto a chi non ne sia stato contemporaneo? Da qui ha preso le mosse la ricerca artistica, attraverso un percorso partecipato di carattere laboratoriale e teatrale, ma altresì storico, attraverso l’individuazione di fonti, testimoni, di luoghi rilevanti storicamente. La drammaturgia di #39, a cura di Walter Prete, nasce dalla rielaborazione narrativa dei materiali frutto di queste ricerche. Questa scrittura originale è poi divenuta uno spettacolo teatrale con la regia di Gustavo D’Aversa, ma anche una performance site-specific con una spiccata vocazione al racconto dei luoghi, infine, un documentario filmato, realizzato grazie all’apporto dei cittadini della comunità tricasina e di amatori della recitazione, con la finalità pedagogica di diffondere la microstoria del DP39 presso gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Un percorso articolato e radicato nel territorio, quello di #39, che parte dal basso, reinventando – attraverso lo strumento della narrazione teatrale – una memoria storica collettiva in qualche maniera rimossa. Questo volume è pertanto il frutto editoriale di questo viaggio: una carta emozionale dei luoghi, in grado di coinvolgere la comunità locale mediante l’interazione della prospettiva narrativa, storica, emozionale, sensoriale, partecipativa; in una parola immersiva.

La compagnia teatrale. Nata a Tricase (Le) nel gennaio 2013, A.Lib.I. artisti liberi indipendenti è una compagnia di teatro che negli anni ha saputo distinguersi per coraggio e per uno sforzo costante di leggere e interpretare il presente. Luogo d’incontro di artisti (attori, ma non solo) provenienti da luoghi e formazioni diverse, e in continuo dialogo con il territorio in cui opera, A.Lib.I. teatro, per la direzione artistica di Gustavo D’Aversa, incarna oggi le idee e le sfide con cui facciamo i conti ogni giorno: la ricerca di un senso nel campo delle relazioni (in famiglia, in amore, in amicizia), l’attenzione verso l’ambiente e la natura, il confronto con l’Altro, in un teatro comprensibile a ogni pubblico, che prima di un’estetica metta al centro i contenuti, ovunque: nelle piazze come nelle università, al buio dei teatri, in spazi storici o in architetture industriali. Dal 2015 in più, la compagnia ha cercato una linea espressiva propria cimentandosi con successo con la scrittura originale di testi e allestimenti come “muttura”, una commedia sul problema dei rifiuti tossici interrati nel Salento, “ventOtene”, che ripercorre i primi passi del progetto europeo, per mano dei giovani intellettuali e politici italiani che a ridosso della Seconda Guerra Mondiale scrissero il Manifesto di Ventotene - per un’Europa libera e unita, e ancora una serie teatrale ispirata alle novelle del Decameron, composta da “ISA”, ispirata alla novella di Lisabetta da Messina, e “Una matta bestialità”, ispirata all’ultima novella di Griselda o della somma virtù. Un altro progetto che lega fortemente storia e territorio è questo di “#39”, uno spettacolo realizzato insieme a maldEstro, la scuola di teatro di A.Lib.I., che racconta una storia di accoglienza e di integrazione, ambientata nell’immediato dopoguerra a Tricase Porto, sede del D. P. Camp n. 39, in cui vennero ospitati profughi ebrei in fuga dalle persecuzioni naziste.

 

Gli autori: Gustavo D’Aversa nasce nel 1982 a Tricase (Le), dove, nel 2013, fonda la compagnia teatrale A.Lib.I., artisti liberi indipendenti, nel 2015 inaugura la sala teatrale ESSENZA a Corigliano d’Otranto. Per A.Lib.I. ed Essenza comincia ad affiancare l’attività di regista a quella di attore, imprimendo un’impronta distintiva agli spettacoli della compagnia, che sempre più spesso affronta nuove drammaturgie e scritture originali. La vocazione sociale e il gusto per un teatro contemporaneo, ma capace di conservare i codici della prosa, costituiscono per anni la bussola della realtà, sorelle tanto del contenitore di ESSENZA quanto del contenuto di A.Lib.I. ed approdano nel 2019 alla gestione del Teatro Comunale di Leverano. Dopo la laurea in Filosofia a Lecce nel 2012, nel 2014 consegue il Master in Teatro nel sociale e drammaterapia presso l’Università di Roma La Sapienza. E come formatore, adotta le tecniche del teatro nel sociale, permettendo a tutti di trovare nel teatro uno spazio per esprimersi e coltivare la propria creatività, ma soprattutto a chi vive condizioni di disagio fisico, psichico e sociale, marginalità sociale, povertà economica ed educativa. Walter Prete nasce a Ruffano (Le) nel 1991. Dopo la maturità classica, si laurea con lode in Filosofia a Lecce. Nel 2013, con alcuni colleghi, fonda a Tricase la compagnia A.Lib.I. artisti liberi indipendenti, all’interno della quale, dal 2015, comincia ad affiancare all’attività di attore quella di drammaturgo. Nel 2015 firma il primo spettacolo per A.Lib.I., “muttura” e fonda, a Corigliano D’Otranto, ESSENZA, una piccola sala teatrale che negli anni diventa un punto di riferimento per il pubblico teatrale di tutto il territorio. Nel 2019 scrive “SETE”: un monologo per un attore e cinque personaggi interpretato da Giorgio Sales, che ha debuttato a Roma nel gennaio 2020.  Dal 2015 al 2022 ha firmato nove spettacoli. Il riferimento costante, nel teatro di Prete, è la drammaturgia argentina contemporanea, segnatamente quella di Rafael Spregelburd. Ed è proprio a fianco di Spregelburd che Walter Prete viene maturando la propria poetica teatrale, fino al Seminario virtual internacional de Dramaturgia impartito da Spregelburd nel 2020. Tra i riconoscimenti più rilevanti, si ricordano la finale al prestigioso Premio Hystrio scritture di scena 2017 con “MATER” e la vittoria del Premio Nazionale Giovani realtà del teatro - Udine 2019 con “SETE” che riceve il Premio speciale del Direttore e la Residenza artistica della regione Lazio. Prete è uno dei dieci drammaturghi selezionati per il College autori alla Biennale di Venezia 2022 - sezione Teatro.