SALICE 1743. SULLE TRACCE DI UN TERREMOTO DIMENTICATO
Daniele Perrone e Giuseppe Scandone
“Salice 1743. Sulle tracce di un terremoto dimenticato”
pp.176, 80 immagini b/n, ISBN 978-88-5534-103-5, 17.00 €
Edizioni Esperidi, maggio 2022
Il libro: Non se la passava tanto bene la Terra d’Otranto di metà ‘700… I grandi flussi marittimi e commerciali si erano ormai spostati lungo le rotte transoceaniche e il Mar Mediterraneo, che un tempo era il centro della civiltà europea, sembrava ormai un desolato specchio d’acqua. Erano ormai lontani i tempi a cavallo del XII secolo, quando questa Provincia rappresentava il naturale passaggio verso la Terrasanta, dove i mosaici delle cattedrali di Otranto e Brindisi si arricchivano delle influenze dei miti nordici e delle vicende arturiane, e dove il traffico consistente di uomini di fede, di cavalieri e aristocratici favoriva l’affiorare di importanti precettorie Templari, Teutoniche e Ospitaliere. L’unico commercio che continuava a sopravvivere era quello dell’olio lampante e, il porto di Gallipoli era ancora florido proprio grazie al prezioso oro verde. L’entroterra invece fotografava gli effetti di una lunga crisi. In questo contesto di forte afflizione economica, le popolazioni locali subivano anche un triste intorpidimento culturale e sociale. Dal 1740 era in corso la guerra di successione austriaca, che aveva già interessato a più riprese il territorio italiano, fino ad avvicinarsi minacciosamente anche ai confini del Regno di Napoli. Il 1743 è un anno passato alla storia a causa del più devastante terremoto che la Terra d’Otranto abbia mai conosciuto. Quest’opera ne racconta gli attimi e le conseguenze, attraverso documenti e immagini.
Gli autori: Daniele Perrone, Ingegnere Civile e Ambientale, è nato a Copertino nel 1988 e si è laureato presso l’Università del Salento nel 2018, con una tesi sulla vulnerabilità sismica di un edificio scolastico in muratura sito in Nardò. Libero professionista, risiede a Salice Salentino. Ha collaborato per due anni con un studio associato di Torino, grazie al quale ha perfezionato le sue conoscenze nell’ambito dell’ingegneria strutturale, approcciandosi alla geotecnica e al comportamento sismico di strutture in muratura, in cemento armato, in acciaio e in legno. È appassionato di storia locale e di ambiente; nel tempo libero partecipa in attività culturali o in associazioni che fanno dell’ambientalismo scientifico il loro marchio distintivo. Giuseppe Scandone, consulente ambientale e docente di Scienze Naturali, è nato a Campi Salentina nel 1989 e si è laureato in Scienze Ambientali presso l’Università del Salento nel 2015. È coordinatore italiano per il Bosch Alumni Network e partecipa a numerose reti internazionali in campo giovanile, climatico e di relazioni internazionali.
2022-07-15